DCA, ovvero DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE. L’argomento è delicato e va affrontato con il tatto necessario  ma anche con parecchia risoluzione. Questo perché intervenire nel modo più giusto e tempestivo possibile può davvero fare la differenza e risparmiare molte sofferenze. Quando si intraprende un cammino che porta al cambiamento, corporeo ma anche psicologico, è facile perdere di vista il reale stato fisico. Ti potrà capitare di continuare a vederti ancora come eri ad inizio percorso o addirittura peggio. Oppure di fissarti su piccoli dettagli che fanno perdere di vista l’insieme e l’armoniosità del tuo corpo.

In questa situazione, tanto precaria quanto stressante per fisico e mente, possono subentrare i DCA: malattie psicologiche che portano a vivere ossessivamente il cibo, il peso e, in senso più ampio, il tuo stato fisico in generale. Abbiamo parlato di “malattie” perché, purtroppo, sono diverse e vanno affrontate tutte con un approccio specifico. I quattro tipi principali sono:

  • Anoressia nervosa
  • Bulimia
  • Binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata)
  • Forme varie: disturbi sottosoglia, forme ibride ed Ednos (disturbi alimentari non altrimenti specificati o disturbi del comportamento alimentare-Nas)

DCA: ANORESSIA NERVOSA

Si parla di anoressia quando il peso viene mantenuto ad un livello inferiore di almeno il 15% rispetto a quello atteso o un indice di massa corporea inferiore a 17,5 Kg/m2.

Attenzione, però, il peso eccessivamente basso non è un marcatore clinico indispensabile per diagnosticare i disturbi alimentari. Possono soffrirne anche persone normopeso. Le persone che sono affette da anoressia, tuttavia, provano in modo ossessivo a mantenere livelli molto bassi di peso corporeo attuando diversi comportamenti come diete estreme, vomito autoindotto o attività fisica molto intensa.

Chi soffre di anoressia, pur essendo sottopeso vive costantemente nel terrore di ingrassare. L’immagine che ha di sé è distorta e non consente di rendersi conto della reale situazione. La situazione è grave proprio perché non si percepisce il concreto pericolo per la salute e, addirittura, per la vita stessa. I livelli di autostima sono legati in modo insano a peso e immagine corporea.

Entrano in atto meccanismi perversi per perdere peso. Come?

  • Evitano in modo ossessivo i cibi che considerano, spesso in modo erroneo, ingrassanti
  • Praticano esercizio fisico in modo esagerato
  • Ricorrono in modo incontrollato a lassativi, farmaci anoressizzanti o diuretici
  • Si auto-provocano il vomito

Quali sono i sintomi dall’anoressia?

  • Uno dei sintomi più evidenti è dato dalla magrezza estrema e dalla scomparsa dei depositi adiposi. Subentra anche atrofia muscolare perché il corpo finisce, in mancanza di cibo, per nutrirsi dei muscoli.
  • Anche osservare la pelle può far comprendere la malattia: la cute, infatti, si presenta secca, rugosa di colore giallastro. Sudore e sebo sono a livelli minimi e su volto ed arti compare una caratteristica lanugine.
  • Alterazioni ormonali che coinvolgono l’apparato riproduttivo, la tiroide e gli ormoni dello stress e del GH.
  • Spesso mani e piedi assumono una colorazione bluastra durante l’esposizione al freddo. In cavo di induzione del vomito, il dorso delle mano mostra callosità o cicatrici definite segno di Russel. 
  • I capelli sono opachi, spenti, sfibrati e molto deboli.
  • Anche i denti sono rivelatori di anoressia, presentando smalto opaco, carie ed erosioni. Spesso si associano anche infiammazioni gengivali ed ingrossamento delle ghiandole parotidi
  • Il cuore subisce forti scompensi presentando bradicardia, aritmie, palpitazioni e pressione bassa. Sono possibili anche rapide fluttuazioni del livello degli elettroliti (soprattutto potassio), con importanti ripercussioni sul cuore
  • Subentrano anche crampi allo stomaco, ritardato svuotamento gastrico.
  • L’intestino è un organo pesantemente colpito dall’anoressia. Compaiono stipsi, emorroidi e prolasso rettale
  • Spesso chi soffre di anoressia deve anche convivere con alterazioni del sonno che gli impediscono di riposare in modo adeguato
  • Da non sottovalutare assolutamente l’amenorrea, ossia la scomparsa del ciclo mestruale per almeno 3 cicli consecutivi.
  • Il desiderio sessuale cala in modo vertiginoso e possono comparire anche problemi di fertilità.
  • Le ossa si indeboliscono e compare osteoporosi con aumentato rischio di fratture
  • L’anoressia porta anche a perdita di memoria, difficoltà di concentrazione,
  • depressione, comportamento auto-lesionistico, ansia e comportamenti ossessivo-compulsavi.

DAC:BINGE

Il 10% della popolazione perde il controllo del cibo

Binge  sta infatti ad indicare un disturbo da alimentazione incontrollata. Non a caso “binge” in inglese significa abbuffata.  Possono soffrire di questa patologia soggetti normopeso, sovrappeso od obesi. La patologia non va assolutamente sottovalutata perché, se non viene presa in tempo, tende a cronicizzare. I soggetti con B.E.D (acronimo che sta per Crisi da Alimentazione Incontrollata) non sono in grado di ridurre l’introito calorico  e spesso tendono al sovrappeso. A differenza dei bulimici non fanno seguire alle abbuffate nessun periodo di restrizione, non inducono il vomito e non usano lassativi.

Cosa può causare l’abbuffata incontrollata?

  • Variazioni umorali repentine ed improvvise come ansia, noia, solitudina. 
  • Depressione spesso dovuta ad insoddisfazioni lavorative, economiche o affettive.
  • Scarso amore per se stessi e poca considerazione per il proprio fisico.
  • Diete troppo restrittive e squilibrate che portano a crisi di fame difficilmente controllabili.
  • Chi soffre di Binge Eating Disorders non sa distinguere tra fame e appetito. Si prova fame  dopo 6 o 8 ore di digiuno mentre si parla di appetito quando si prova il desiderio di mangiare particolari alimenti. I comportamenti alimentari sono dunque scorretti e spesso portano ad accumulare peso.
  • Spesso sono a dieta perenne proprio perché gli sgarri necessitano in qualche modo di porre rimedio
  • Attenzione, però, anche in questo caso, il peso corporeo non fa la diagnosi. E’ il comportamento nei confronti del cibo a stabilire se si soffre o meno di Bindge.

Quali sono i sintomi di chi soffre di Binge?

Potresti essere un B.E.D. se:

  • Hai avuto degli episodi di perdite di controllo del cibo lontano dai pasti e difficoltà a smettere di mangiare,
  • Ti capita di avere la sensazione che il cibo ti domini,
  • Succede di mangiare anche quando  non hai fame,
  • Ti senti in colpa per i tuoi comportamenti nei confronti del cibo.

DCA: BULIMIA

La principale caratteristica che distingue la bulimia dall’anoressia è la presenza di ricorrenti abbuffate.

Più precisamente la bulimia consiste in un ciclo perverso che prevede episodi di abbuffate seguiti da induzione al vomito o utilizzo smodato di lassativi, purghe, farmaci per il controllo del peso, diuretici od ormoni tiroidei. In questi episodi chi soffre di bulimia non riesce proprio a controllarsi e smettere di mangiare. Per poter parlare di bulimia è indispensabile che abbuffate e condotte compensatorie si verifichino almeno due volte a settimana per tre mesi consecutivi. Le persone con bulimia sono in preda a comportamenti tra loro opposti: hanno una forte paura di ingrassare ma sono anche attratti dal cibo in modo ossessivo. Il livello di autostima è strettamente legato al proprio peso corporeo. Il DSM-IV ne distingue due tipi di bulimia:

  • Con condotte di eliminazione. Ossia uso non controllato di farmaci o vomito autoindotto.
  • Senza condotte di eliminazione. Con l’utilizzo comunque di comportamenti compensatori.

Come fare a sapere se potresti soffrire di bulimia?

Potresti soffrire di bulimia in presenza di questi sintomi:

  • Denti deboli, con carie, smalto opaco e infiammazioni gengivali.
  • Ingrossamento delle ghiandole parotidi dovuto al vomito autoindotto.
  • Dita con calli o cicatrici sulle nocche dovuti al vomito autoindotto.
  • Stipsi e rallentamento del transito intestinale con conseguente uso eccessivo di lassativi.
  • Problemi cardiaci dovuti a rapide fluttuazioni del livello degli elettroliti.
  • Ritenzione idrica, edemi agli arti inferiori, distensione addominale.
  • Gastriti acute, reflusso gastro-esofageo, disturbi della deglutizione dovuti a danni dell’esofago.

DCA: DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE NON ALTRIMENTI SPECIFICATI

Rientrano in questa categoria tutti i disturbi del comportamento alimentare che non vengono diagnosticati come anoressia nervosa o bulimia.

Un esempio può essere la sindrome da alimentazione notturna. Ossia la night eating sindrome in cui il paziente nemmeno ricorda di aver mangiato durante la notte.

QUALI SONO LE CAUSE DEI DISTURBI ALIMENTARI?

Le cause sono molteplici, non ancora del tutto definite e sicuramente coinvolgono sia fattori psicologici che fisici-biologici. Ci sono però fattori di rischio che aumentano le possibilità di soffrire di tali disturbi. In particolare, il documento di consenso sui disturbi del comportamento alimentare redatto dell’Istituto superiore di sanità in collaborazione con la AUSL Umbria 2 fa un elenco dei principali fattori che possono predisporre ai DCA:

  • Una familiarità per  i DCA, ma anche per depressione o abuso di sostanze
  • Possibili eventi traumatici, malattie croniche dell’infanzia e difficoltà alimentari precoci
  • L’appartenenza a gruppi sociali con una spiccata pressione psicologica comemodelle/i, ginnaste, ballerine o particolari sport.  
  • La percezione e interiorizzazione dell’ideale di magrezza
  • Una certa insoddisfazione dovuta ad una distorta immagine corporea
  • La scarsa autostima e perfezionismo
  • Stati emotivi negativi.

COSA FARE SE PENSI DI SOFFRIRE DI DISTURBI ALIMENTARI?

Se leggendo questo articolo hai preso coscienza di soffrire di un disturbo alimentare, il primo passo è chiedere aiuto. Non su internet o ad amiche perché, anche se pensi ti possano aiutare, non hanno le competenze necessarie per farlo. Hai il diritto a ricevere tutto l’aiuto possibile ed hai bisogno di persone competenti in grado di seguirti personalmente. I sintomi potranno anche essere simili ma le cause e i problemi che portano ad avere disturbi alimentari sono molto diverse. Dovrai lavorare su più fronti: psichiatrico/psicologico, nutrizionale, fisico e sociale. Senza contare che spesso si vanno ad associare altre patologie fisiche dovute all’errato rapporto col cibo e alle tecniche di compensazione. Proprio per questo motivo dovrai essere seguito da più i professionisti, come:

Un medico di base od un  pediatra di famiglia, un medico internista o un pediatra, uno psichiatra o neuropsichiatra infantile, uno psicologo o psicoterapeuta, un nutrizionista, un dietista.

Oltre a medici competenti sarà indispensabile anche l’attiva partecipazione dei famigliari di chi soffre di disturbi dell’alimentazione, soprattutto se a soffrirne sono bambini o adolescenti.

COME CHIEDERE AIUTO?

Spesso ci si sente soli, si prova vergogna o paura e non ci si vuole esporre troppo rivolgendosi a medici di famiglia. Come fare allora per ottenere un aiuto valido?

Ecco alcuni link che ti possono essere di aiuto:

MINISTERO DELLA SALUTE Troverai molte informazioni utili sulle varie patologie e sarai sicuramente in grado di orientarti meglio sul da farsi.

MAPPA DELLE STRUTTURE E ASSOCIAZIONI DEDICATE AI DISTURBI ALIMENTARI: Permette la consultazione di tutte le informazioni disponibili . La ricerca può essere svolta per regione o provincia, per livelli di trattamento o per tipologia di servizio. Include anche le Associazioni che perseguono finalità legate alla prevenzione, allo studio e alla ricerca nell’ambito dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

NUMERO DI TELEFONO VERDE: Il Numero Verde SOS Disturbi Alimentari è parte integrante del Progetto “DIRITTO DEI GIOVANI ALLA SALUTE ED ALLA CITTADINANZA”. Chiama il numero 800 180 969

fonte: https://www.workout-italia.it/dca-ovvero-disturbi-del-comportamento-alimentare/

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